Articolo aggiornato il 30 Ottobre 2020
Musica consigliata per la lettura: 😈👋💬 THE ROLLING STONES – “Sympathy for the devil”
5 caratteristiche per un biglietto da visita coi fiocchi
L’usanza di associare un atteggiamento all’“essere il biglietto da visita” di una persona rende subito l’idea di quale debba essere lo scopo del biglietto: presentare (e rappresentare).

I giapponesi hanno persino un rituale dello scambio: si inchinano e porgono a due mani il proprio meishi all’interlocutore che ripete il gesto. Per loro il biglietto va oltre la professione, è una vera e propria identificazione della persona.
Non esiste una regola precisa di come vada fatto, così come non ci sono elementi da inserire obbligatoriamente (a differenza di sito web e altri strumenti di promozione che hanno obblighi ben precisi); forse anche per questo motivo, è gioia e dolore di molti professionisti, sempre nel dubbio su quali informazioni inserirvi e quali tralasciare.
Io consiglio di partire da una considerazione in apparenza semplice:
Qual è lo scopo del biglietto da visita? A chi è destinato?
Clienti, potenziali clienti, fornitori, …?
I dati devono variare in base alle risposte a queste domande perché l’utilizzo è un aspetto fondamentale nella scelta dell’impostazione del contenuto.
A voler esagerare, un’azienda potrebbe voler inserire:
Logo – Ragione sociale – Indirizzo (uno o più in caso esistano diverse sedi) – Telefono e/o fax – E-mail – Sito web – Partita IVA e/o codice fiscale – Social network – QR code – Mappa
Il grafico (“graphic designer” per chi ha bisogno dell’inglese a tutti i costi) non deve andare nel panico di fronte alla richiesta né proporre un biglietto da visita in formato A4, piuttosto considerare che:
- non serve tutto a tutti,
- nulla vieta ad un’azienda o professionista o chiunquevogliaunbigliettodavisita di avere più biglietti diversi,
- i biglietti stampati fronte e retro permettono l’inserimento di più informazioni.

Insomma quali sono queste 5 caratteristiche che deve avere il biglietto da visita per essere superbellobellissimo e perfetto per me?
Pardon se mi sono dilungata… Eccole:
- CHIARO: il nome della persona o dell’azienda e la professione devono balzare all’occhio al primo sguardo, chi riceve il biglietto da visita non deve fare la caccia al tesoro per trovarli fra scritte e disegnini;
- COERENTE: deve essere in linea con destinatario e business sia nella grafica che nella scelta dei dati da includere (soprattutto nella decisione della email, leggasi: asteniamoci da cicciapasticcia@gmail.com, maschio78@hotmail.com e via dicendo);
- LEGGIBILE: bisogna evitare scritte troppo piccole e font troppo articolati; bilanciare scritte e spazi vuoti; fare in modo che le immagini siano di supporto alla comunicazione e non nascondano o disturbino la lettura;
- PROFESSIONALE: sia che si tratti del biglietto per un hobby che per un’attività, puoi permetterti di pensare al fai-da-te solo con buone stampanti e taglierine; grafica e stampa devono essere curate senza eccezioni (cedendo ai modelli pronti, seppur comodo, si rischia di avere la stessa grafica di altri mille professionisti della stessa categoria -e ne conosco-);
- PRATICO: la dimensione standard rettangolare è di 8,5 x 5,5 cm ma puoi farlo stampare di tante forme e dimensioni; rifletti però sul fatto che vadano conservati e più sono “strani” più è difficile riuscire a non rovinarli. Anche lo spessore (tecnicamente, in riferimento alla carta, si chiama “grammatura”) è importante: solitamente si usa una grammatura intorno ai 300 gr. perché se troppo sottile rischia di rompersi facilmente). Il materiale: dalla carta al metallo ormai è possibile stampare su tutto; vale però il discorso della dimensione: saresti contento di avere nel portafoglio un biglietto che ti punge o sporca gli altri nello sfregamento o su cui non puoi annotare qualcosa per ricordarti chi te l’ha dato?
Ed il tuo biglietto è pronto allo scambio? Lo porgi con orgoglio o te ne vergogni un po’?
Mood: 😅 cerimoniosa